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Dizionario

Etimologia

Bushcraft è una parola composta inglese composta dal termine bush (bosco, per estensione area selvaggia) e craft (capacità), che indica quindi col suo significato le capacità della foresta o gli strumenti del vivere in aree selvagge.

Il Dizionario inglese Oxford riporta la definizione come capacità nelle questioni che riguardano il vivere in aree boscose.

Tale termine è in uso in questo senso in Australia e Sud Africa dal 1800. Si ritiene che bush sia la corruzione inglese dell'antico termine olandese 'bosch', (odierno 'bos') originariamente usato nelle colonie olandesi per indicare le aree selvagge ricoperte da boschi. Nell'accezione inglese il termine indica tutte le aree non agricole in genere.

Bushcraft è un termine popolarmente usato negli USA, Canada, Gran Bretagna Australia, Nuova Zelanda e Sud Africa. Il termine è divenuto popolare nell'emisfero sud grazie a Les Hiddins detto The Bush Tucker Man e in Australia e nell'emisfero nord grazie a Mors Kochanski e Ray Mears e ai loro programmi televisivi dedicati al tema.

Descrizione

Le tecniche di bushcraft, come tutte le tecniche di sopravvivenza, includono la capacità di accendere un fuoco, il saper seguire le tracce di animali e saperli cacciare, essere in grado di costruirsi un riparo, utilizzare efficacemente coltello e accetta, riconoscere piante ed erbe commestibili, produzione di attrezzi in legno, saper costruire contenitori utilizzando materiali naturali e saper realizzare corde. La filosofia di tale tecnica in generale è quella di recuperare tutte quelle antiche conoscenze ben note ai nostri avi ma che abbiamo quasi del tutto perduto a causa del progresso tecnologico.

Tecniche di sopravvivenza sono chiamate le procedure che una persona può utilizzare in una situazione di pericolo (per esempio una calamità naturale) per salvare sé stesso o gli altri.

Queste procedure hanno lo scopo di soddisfare le necessità di base per la vita umana: l'acqua, gli alimenti, un ricovero, il tutto mantenendo la calma e la capacità di ragionare in modo lucido.

Soddisfatti i bisogni primari queste tecniche sono utili per segnalare la propria posizione e chiedere aiuto oltre a evitare spiacevoli interazioni con gli animali e le piante selvatiche e curare eventuali lesioni fisiche che possano essersi verificate.

Le tecniche di sopravvivenza prendono spesso lo spunto dalle conoscenze tradizionali che gli esseri umani hanno utilizzato fin dall'antichità.

L'addestramento militare, il trekking, l'equitazione, la pesca, la caccia e molte altre attività all'aria aperta richiedono competenze di base di sopravvivenza per gestire una situazione di emergenza.

Primo soccorso

Alcune nozioni di primo soccorso possono aiutare una persona a sopravvivere e a far fronte a infortuni e malattie che altrimenti potrebbero ucciderlo o inabilitarlo.

Le lesioni più comuni e pericolose includono:

Morsicature
Fratture ossee
Ustioni
Mal di testa
Attacchi di cuore
Emorragie
Ipotermia (troppo freddo) e ipertermia (troppo caldo)
Infezioni attraverso il cibo, il contatto con animali, o bevendo acqua non potabile
Avvelenamento derivante dal consumo o dal contatto con piante velenose o funghi velenosi
Distorsioni in particolare della caviglia
Ferite, che possono causare infezione
Il superstite può avere la necessità di avere e utilizzare il contenuto di una cassetta di pronto soccorso o, se in possesso delle conoscenze necessarie, di ricavare rimedi dalle piante medicinali trovate in natura, inoltre conoscenze di base sono necessarie per immobilizzare gli arti feriti o anche per trasportare compagni inabili.

Rifugio

Un utile rifugio può variare da un "riparo totalmente naturale", come ad esempio un grotta o un albero caduto a terra, ad una forma intermedia di "rifugio artificiale" costituito da una capanna di detriti, una fossa scavata al riparo di un albero, oppure una grotta scavata nella neve, a "strutture completamente artificiali" come ad esempio un telone, una tenda o una capanna fatta di tronchi di legno.

Fuoco

Il riuscire ad accendere un fuoco è riconosciuto in tutta la letteratura survivalistica come un mezzo per aumentare in modo significativo la capacità di sopravvivere fisicamente e mentalmente.

Accendere un fuoco senza accendino o fiammiferi, ad esempio utilizzando una selce naturale o un acciarino con un'esca secca, è un argomento frequente nei libri sulla sopravvivenza e nei corsi di sopravvivenza.

Il produrre il fuoco in condizioni avverse è stato reso molto più facile con l'introduzione di strumenti come gli accendini solari o i fiammiferi anti umidità.

Il fuoco si presenta come lo strumento principale per soddisfare molte esigenze di sopravvivenza.

Il calore fornito da un fuoco riscalda il corpo asciuga i vestiti bagnati, disinfetta l'acqua e cuoce il cibo.

Da non trascurare è il sostegno psicologico e il senso di sicurezza e protezione che dà.

In natura, il fuoco può fornire la sensazione di casa, un punto focale, oltre ad essere una fonte di energia essenziale.

Il fuoco può dissuadere gli animali selvatici dall'interferire con un sopravvissuto, tuttavia è bene saper che anche gli animali selvatici possono essere talvolta attratti verso la luce e il calore di un fuoco.

Acqua

Un essere umano può sopravvivere una media di 3-5 giorni senza l'assunzione di acqua.

La perdita di acqua attraverso il sudore e il conseguente bisogno di acqua aumenta con l'esercizio fisico.

Una persona perde da un minimo di due ad un massimo di quattro litri di acqua al giorno, in condizioni normali e ancora più con un tempo caldo, asciutto, o freddo.

Da quattro a sei litri di acqua o altri liquidi sono generalmente richiesti ogni giorno nel deserto per evitare la disidratazione e per preservare il buon funzionamento del corpo.

Il manuale di sopravvivenza della US Army non consiglia di bere acqua solo quando si ha sete, in quanto questo porta a sotto idratazione ma anzi a bere acqua a intervalli regolari.

Una mancanza di acqua causa disidratazione, che può provocare letargia, cefalea, vertigini, confusione e infine la morte.

Anche una lieve disidratazione riduce la resistenza fisica e compromette la concentrazione la qual cosa è pericolosa in una situazione di sopravvivenza in cui pensare chiaramente è essenziale.

Urine giallo scuro o marrone sono i principali indicatori diagnostici della disidratazione.

Occorre tenere presente che:

-Una perdita di acqua corrispondente al 5% del peso corporeo provoca nausea e sonnolenza.

-Una perdita del 10% infligge al corpo umano un grave deterioramento delle condizioni psico-fisiche, con vertigini, difficoltà di parola e grande spossatezza.

-Una perdita del 25% provoca sicura morte alle basse temperature, mentre per giungere alla morte in climi temperati se ne deve perdere il 20% ed in presenza di clima torrido è sufficiente perderne il 15%.

Per evitare la disidratazione la massima priorità è generalmente assegnata all'individuazione di un approvvigionamento di acqua potabile e alla necessità di rendere l'acqua più sicura possibile.

L'acqua può essere resa potabile attraverso filtri meccanici (sabbia, carbone attivo), attraverso la bollitura o l'uso di sostanze chimiche, quali il biossido di cloro o il permanganato di potassio.

Alimentazione

Radici, frutta, funghi commestibili noci e frutta secca, legumi, fagioli, cereali o persino piante con foglie commestibili, muschi, cactus, alghe, possono essere risorse alimentari in caso di necessità e raccolte e preparate (per lo più attraverso la bollitura).

Con l'eccezione delle foglie, questi alimenti sono relativamente ricchi di calorie, fornendo qualche energia al corpo.

Le piante sono alcune delle fonti di cibo più facili da trovare nella giungla nella foresta o nel deserto perché sono immobili e possono quindi essere raccolte senza esercitare troppa fatica.

Competenze e apparecchiature (come i ami, lacci e reti) sono invece necessari per procurarsi cibo di origine animale.

Taluni autori tra cui i libri editi dai Boy Scouts of America tendono a scoraggiare la ricerca di cibo attraverso la cattura di animali selvatici sulla base del fatto che le conoscenze e le competenze necessarie possono difficilmente essere possedute da coloro che si trovano in una situazione di sopravvivenza, rendendo i rischi (compreso l'uso di energia) superiori ai benefici.

Orientamento

Una regola generale, se ci si è persi, è quella di seguire l'acqua corrente. Torrenti e fiumi portano, in linea di principio, verso degli insediamenti.

Nell'emisfero settentrionale, il sole è a sud alle ore 12.00 e le ombre che gli oggetti producono puntano quindi a nord (Al contrario, nell'emisfero meridionale, il sole alle ore 12.00 è a nord). Il sole è a est alle ore 06.00 del mattino e ad ovest alle 18:00. Di notte è possibile utilizzare la Stella Polare, sempre se ci si trova nell'emisfero settentrionale.

Per evitare di andare fuori rotta, è opportuno selezionare un punto di riferimento, come una collina, se si trova nella direzione verso la quale si vuole andare. Quando si arriva al punto di riferimento si seleziona un nuovo punto di riferimento e se ripete il procedimento.

testo tratto da wikipedia

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